Rendiamo effettivo il diritto allo studio fino alla laurea
Uno degli investimenti più importanti che uno Stato possa fare è sicuramente quello sull'istruzione: diritto allo studio effettivo e menti pensanti. Per questo bisogna puntare alla scuola pubblica totalmente gratuita fino alla laurea e ad avere un massimo di 15 alunni per classe.
Negli ultimi decenni il livello di istruzione in Italia si è pericolosamente “incrinato”, a beneficio di una scuola di élite, di un’imprenditoria che cerca manodopera a basso costo e di cosiddetti “risparmi di spesa” sul bilancio statale.
Niente di più sbagliato per due motivi: 1) la scuola deve essere aperta a tutti e accessibile a tutti i livelli, in modo da non “bruciare” potenziali talenti che possono risiedere nelle famiglie non abbienti 2) l’istruzione non è un “costo” ma un “investimento”, cioè porta un ritorno economico/costituzionale importante misurato in qualità della democrazia (con menti pensanti e coscienze critiche), miglior livello culturale e professionale dei cittadini, futura classe dirigente colta, di qualità e aperta a tutta la società civile.
Per questo noi proponiamo fermamente di:
1) rendere l’istruzione pubblica davvero gratuita dall’infanzia all’università, con materiale didattico gratuito, zero tasse e contributi, pienamente finanziata dalla fiscalità generale, in quanto “investimento strategico nazionale”, andando oltre l’articolo 34 della Costituzione, rendendola totalmente e incondizionatamente gratuita per tutti
2) ridurre il numero di alunni a massimo 15 per classe, in modo da avere una didattica di qualità, a favore di tutti gli studenti ed evitare dispersione scolastica, fuga verso le più “comode” scuole private e un miglior rapporto docente-alunni
3) migliore retribuzione dei docenti e del personale scolastico in generale, in quanto operatori di una scuola pubblica che deve riposizionarsi al centro delle politiche pubbliche nazionali.
Si dirà: ma quanto costa tutto ciò? Da dove si prendono i soldi? Il bilancio dello Stato è complessivamente di circa 870 miliardi di euro e trovare già all’interno di esso, semplicemente con un opportuno rimodellamento della spesa, le risorse aggiuntive necessarie non dovrebbe essere così difficoltoso per una classe politica veramente consapevole. Viceversa, proporremo noi dal basso una commissione di tecnici in grado di “fare i calcoli”.
Oppure si possono sempre recuperare tante risorse all’evasione fiscale o chiedere in Europa di escludere dal patto di stabilità gli investimenti per l’istruzione o emettere appositi “BOT pubblica istruzione”.
Come si evince è solo una questione di volontà politica, di priorità, di lungimiranza, di qualità degli investimenti pubblici.
Noi possiamo fare la nostra parte sostenendo questo appello.