Aboliamo il denaro contante
Il limite al contante va ridotto a zero. Innanzitutto contro la gigantesca evasione fiscale. Ma tutte le attività economiche illegali si basano sull’uso del denaro contante. La tecnologia ci offre la possibilità di superare le nostre arretratezze grazie all’uso della moneta elettronica.
Il denaro contante è l’acqua vitale dell’economia illegale, la linfa delle mafie.
Traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, racket delle estorsioni, contraffazione, corruzione. Sono i fondamenti dell’economia illegale e mafiosa da cui sgorga il denaro sporco che, grazie a sofisticati canali di riciclaggio, si trasforma in immensi capitali sottratti alla fiscalità che vanno a inquinare l’economia legale. Tutto ciò prospera grazie alla moneta contante. In un mondo in cui ogni pagamento è tracciato, realizzare tali attività criminali sarebbe molto più difficile e in taluni casi impossibile. Contemporaneamente sarebbe agevole smascherarli, e i benefici per l’economia nazionale e per le finanze pubbliche sarebbero enormi.
C’è poi l’enorme ammontare dell’evasione fiscale, che con il tracciamento verrebbe finalmente combattuta senza ricorrere a inefficaci strumenti repressivi o burocratici. E ancora: lavoro e affitti in nero; rapine, furti e ricettazione; spaccio, prostituzione di strada e conseguente degrado urbano. Anche questi fenomeni svanirebbero con la fine del contante. Non è pensabile che i clienti di pusher e di prostitute di strada paghino col bancomat. Senza contante non sarebbe possibile rivendere a un ricettatore la refurtiva di furti e rapine. In banche e supermercati non ci sarebbe denaro da rapinare. Le obiezioni a questi argomenti sono inconsistenti. La vecchietta che non sa usare la carta (ma quando mai? I problemi, semmai, li ha con le monetine); la paghetta da dare al figlio; i regali per l’amante… Insomma: sciocchezze. Eliminare il denaro contante e passare completamente alla moneta elettronica sarebbe un passo decisivo nel superamento delle arretratezze economiche e sociali d’Italia.