Aboliamo definitivamente il servizio militare e valorizziamo il servizio civile universale
Il servizio militare in Italia non è stato soppresso bensì è attualmente sospeso dal 1 gennaio 2005 grazie alla Legge 226/2004. Nulla vieta che potrebbe essere ripristinato mediante una semplice modifica della suddetta Legge ordinaria. Si propone quindi la modifica dell'art. 52 della Costituzione.
Il servizio militare è un vecchio retaggio di quelle coscrizioni obbligatorie che caratterizzano i Paesi del Novecento.
Alla base vi era un motivo: i cittadini, in caso di guerra, dovevano essere pronti a “servire” la Nazione.
Oggi queste motivazioni sono venute meno, sia poiché le possibilità dell’entrata in guerra dell’Italia in un fantomatico scontro sono remote e sia poiché in caso di (remota) aggressione l’Italia avrebbe, oltre al suo esercito, anche l’appoggio dei Paesi di tutta l’Unione europea che sono ben 27.
A parte il fatto che una costrizione a fare qualcosa che non si vuole fare io la ritengo personalmente lesiva del libero arbitrio e della libertà personale; ma vale la pena ricordare i tanti suicidi che, purtroppo, si sono susseguiti all’interno delle caserme italiane da parte di giovani 18enni vittime di nonnismo oppure affetti da problemi mentali (all’epoca poco conosciuti e diagnosticati) oppure poiché vittime di stupidi scherzi finiti male da parte dei loro compagni d’armi (ahimè anche questo è successo) oppure perché, molto semplicemente, non volevano essere lì ma erano costretti a farlo e a lungo andare quei pensieri intrusivi attanagliano la mente di un giovane di 18 anni.
La parola “costretti” è purtroppo il termine più appropriato per indicare il servizio militare obbligatorio.
Per cui, a tutela della libertà personale e del libero arbitrio, si propone la modifica del comma 2 dell’art. 52 della Costituzione sostituendo l’attuale frase con la seguente: “Il servizio militare non è obbligatorio tranne che in caso di guerra e comunque nei modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici”.
Propongo anche l’estensione e il rafforzamento del servizio civile universale in cui i giovani, per un periodo di 6 mesi, svolgono un piccolo percorso in cui aiutano e sostengono (con l’apporto fondamentale della Associazioni) le persone fragili, gli anziani, le donne vittime di violenza, persone della comunità LGBTQ+ vittime di violenza, ecc…
I giovani riceverebbero un piccolo compenso al mese pari a 350 euro ed alla fine dei 6 mesi riceverebbero un attestato di partecipazione da parte del Governo italiano.
Le possibilità di cambiamento ci sono, se lo si vuole.
NO al servizio militare obbligatorio, SÌ al servizio civile universale.
